Aladino93 |
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| Sono parole durissime quelle pronunciate da Andrea Della Valle all'indomani della gara di campionato persa contro il Milan. Il vice-presidente viola va all'attacco: "L'arbitraggio di Rosetti è stato scandaloso - ha detto -, ma non chiederò risposte in merito perché non ne avrò. Mi chiedo solo come mai Collina abbia designato proprio lui, che, visti i precedenti, non era certo sereno. Forse la Fiorentina comincia a dare fastidio...".
Andrea Della Valle è un fiume in piena e c'è da capirlo. Perché, spiega, "credevo dopo Monaco di aver visto tutto, invece non è così. Il rigore su Montolivo era troppo netto". L'azionista di riferimento del club viola continua a ruota libera: "Con la gara contro il Milan credo che quest'anno sia sfumata definitivamente la possibile qualificazione in Champions League. Tornare per il quarto anno in Champions, o quantomeno lottare per il quarto posto, poteva dar fastidio a qualcuno?".
E avanti così: "Una presa di posizione a questo punto è doverosa - spiega -: è stata toccata la dignità nostra, della squadra, della città. Io sono arrabbiato, indignato, come lo è mio fratello Diego. Il nostro dominio è stato assoluto e meritavamo di vincere. Non pretendo risposte, ma mi chiedo come si fa a mandare Rosetti considerati i precedenti che ha con noi?".
Mercoledì sera qualcuno ha provato a spiegarsi la mancata concessione del rigore con la scelta di Rosetti di dare la regola del vantaggio: "Non può essere così, perché l'arbitro ha detto a Riccardo di rialzarsi. E quella di Keirrison non era assolutamente una chiara occasione da gol. Se ci sono arbitri non sereni ad arbitrare la Fiorentina - conclude -, come poteva essere lui, credo si potesse evitare la designazione. Tutti hanno visto il rigore". Infine un punto sulla situazione della Viola: "Ora dobbiamo puntare ad altri traguardi - dice riferendosi alla difficoltà di raggiungere un posto in Champions -. Ripeto non voglio spiegazioni, anche perché so che non le avrò. Voglio capire cosa ha fatto di male la Fiorentina. Volevo solo ricordare che la società è qui, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno"
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